Secondo i nuovi dati Istat contenuti nel Report ‘Sessant’anni di Europa‘, l’età delle partorienti italiane è la più alta d’Europa, con un divario compreso tra i sei mesi e i due anni. In tutta l’Ue, comunque, si registra una tendenza verso l’aumento che trova conferma anche nelle proiezioni relative al periodo 2015-2020, quando in Italia l’età media si attesta sui 32 anni, contro i 30,9 dell’Unione europea nel su complesso.
In Italia i minimi si sono toccati tra i 1975 e il 1980 quando l’età media al parto risultava pari a 27,5 anni (comunque più alta di quella dell’Ue, 26,8 anni). Inoltre, spiega l’Istat, “contrariamente a una credenza radicata, il numero di figli per donna in Italia si mantiene inferiore ai valori europei fino a metà degli anni Sessanta. Sebbene da quella data inizi un diffuso declino, il tasso di fecondità totale rimane superiore ai due figli per donna sino alla metà degli anni Settanta. Negli anni Novanta si raggiungono i punti più bassi: 1,22 figli per l’Italia contro 1,46 per l’insieme dell’Ue (1995-2000). Dall’inizio degli anni Duemila si registra un aumento per tutti, sottolinea il Report, “da attribuire in buona parte alla componente straniera”.